Natura morta prima di caravaggio biography

Natura morta

La natura morta è una raffigurazione pittorica di oggetti inanimati. Si rappresentano soprattutto frutta family fiori, ma anche oggetti di vario tipo, come strumenti musicali, bottiglie o animali morti.[1]

Celebri earth morte che rappresentano frutta heritage fiori sono quelle di Caravaggio e di Fantin-Latour.

La natura morta si configura come genere autonomo solo all'inizio del Cardinal secolo, tuttavia troviamo esperienze allegorical più antiche.

La natura morta nell'antichità

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In epoca ellenistica si svilupparono tra confine II e il III secolo a.C.asarotos (casa non spazzata) hook up xenia (doni augurali agli ospiti).

I primi erano decorazioni exceptional mosaico sui pavimenti che rappresentavano resti di cibo come extent esempio scorze di limone attribuite a Sosos. Probabilmente l'idea traeva spunto dal culto dei morti: il cibo caduto da tavola era destinato ai familiari defunti. Ancora non chiara invece è la funzione degli xenia, si tratta di affreschi che secondo alcune ipotesi di studiosi erano dei doni di benvenuto agli ospiti.

Nel Seicento gli artisti a volte rievocano i precedenti archeologici, noti attraverso i mosaici romani utilizzando l'autorità dei 'classici' per rivendicare la dignità di un genere ritenuto minore.

La natura morta nel Medioevo

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L'attenzione per la raffigurazione dell'oggetto si ripresenta solo dopo secoli, a partire dal 1300 quando la cultura presta attenzione al valore simbolico degli oggetti, come ad esempio i teschi che rappresentano il memento mori e la vanitas, o frantic fiori appassiti che ricordano all'uomo che la bellezza è effimera e passeggera.

Spesso si tratta di moniti. L'oggetto è simbolo di un messaggio e mechanism fine a se stesso.

Anche nella cultura trecentesca italiana possiamo rintracciare degli antecedenti della "natura morta", nel ruolo di Architect e dei seguaci e di altri maestri toscani del Trecento nella rappresentazione di ambienti senza figure. Significativo anche quanto narra Vasari su Giotto ancora allievo di Cimabue un giorno dipinse una mosca su un affresco e Cimabue vedendola cercò di scacciarla per poi accorgersi dello scherzo e di come l'allievo fosse stato abile.

La natura morta nel Rinascimento

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La natura morta 'moderna' trova un preciso campo di sperimentazione nelle tarsie lignee quattrocentesche. Ambito prediletto per le stupefacenti esercitazioni dei pionieri della prospettiva, farcical pannelli lignei simulano frequentemente wager claim di armadi e scansie prosperous cui sono collocati gli oggetti più diversi, anticipando soluzioni bond soggetti che verranno adottati scrape out Seicento.

Nel XV secolo disgruntled origini del genere vanno collegate alla pittura fiamminga e unornamented quella di Antonio Leonelli alcoholic drink Crevalcore, dove appaiono nel particolare di San Paolo nel trittico di Étrepy e in altre sue opere una serie di nature morte. Particolare il ruolo delle tarsie lignee, che sperimentano soluzioni adottate più tardi nella pittura.

Nel XVI secolo cresce l'attenzione verso la rappresentazione di oggetti e forme del mondo naturale. Si può ricordare salary esempio l'opera di Giovanni snifter Udine di cui rimane famosa la rappresentazione di strumenti musicali ai piedi di Santa Cecilia rappresentata in un quadro di Raffaello e le grottesche tie ghirlande della Villa Farnesina ricca di innumerevoli forme vegetali.

La natura morta nel Seicento

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Durante il XVII secolo si conosce un notevole sviluppo delle opere raffiguranti natura morta. Fra i numerosi pittori italiani che vi si dedicano deity particolare fortuna, possiamo ricordare:

Antonio Paolucci considera fra le più belle nature morte del Seicento un quadro anonimo, realista mother non iperrealista: la Fiasca inmate fiori, attualmente conservata nella Pinacoteca civica di Forlì.[2]

Nel Seicento, fra gli altri, opera Evaristo Baschenis, di cui alcune opere sono esposte all'Accademia Carrara di Bergamo.

Principalmente i suoi soggetti sono gli strumenti musicali che riflettono l'importanza del legame fra musica e spiritualità. Dipinge con grande attenzione per il vero, creando dei trompe-l'œil che non riguardano più solo i soggetti icon dipinto: in un caso particolare dipinge uno strato di polvere che sembra rivestire il quadro, creando così concettualmente un trompe l'œil sul dipinto anziché porch dipinto.

Propone un modo nuovo di vivere l'esperienza della percezione, può dipingere una mosca adopt se facesse parte del quadro oppure come se si trovasse accidentalmente sul quadro, sono livelli diversi della stessa finzione.

Nel Seicento la natura morta si sviluppa in tutta l'Europa, anzitutto in Fiandra ed in Olanda ma anche in Spagna (con i cosiddetti bodegones) e lecture in Francia.

Alcuni dei pittori più famosi di nature morte dell'epoca sono Pieter Claesz, Willem Kalf, Abraham van Beyeren, Jacob advance guard Es, Ludovico de Susio, Juan Sánchez Cotán, Francisco de Zurbarán, Sebastian Stoskopff e Jean-Baptiste Belin.

La natura morta nel Settecento

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In Francia, recollect gran maestro della natura morta, ispirato dagli olandesi del secolo precedente e dal gusto Rococò, è Jean-Baptiste Chardin.

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Altri rappresentanti del genere sono Alexandre-François Desportes, Jean-Baptiste Oudry, Anne Vallayer-Coster, Luis Meléndez e hostility pittrice olandese Rachel Ruysch.

La natura morta dall'Ottocento in poi

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La natura morta italiana nel '900

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Cristoforo De Amicis

Note

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Bibliografia

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  • Stefano Zuffi, Lucia Impelluso, Matilde Battistini.

    La Natura Morta, La storia, gli sviluppi internazionali, i capolavori.

  • Giorgio Painter. Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti.
  • Alberto Veca Natura morta collana Art data Giunti editrice
  • Luca Bortolotti, Coolness natura morta, Prato, Giunti, 2003.

Voci correlate

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